Con il pronto ordini n. 140 del 18 luglio 2022, il CNDCEC ha fornito chiarimenti sull’ omessa comunicazione del domicilio digitale.
Il decreto “semplificazioni” ha introdotto un sistema sanzionatorio per le ipotesi di inadempimento da parte degli iscritti dell’obbligo di comunicazione all’Ordine del proprio domicilio digitale, prevedendo che il professionista che non effettui la comunicazione all’Ordine di appartenenza sia soggetto a diffida ad adempiere entro 30 giorni dalla diffida e, in caso di mancata ottemperanza, venga sospeso fino
alla comunicazione del domicilio digitale.
A tal proposito il Ministero della Giustizia con nota 186506 del 18 novembre ha affermato che la sanzione prevista dall’articolo 37 del d.l. 76/2020, vale a dire la “sospensione dal relativo albo” degli iscritti fino alla comunicazione all’Ordine del domicilio digitale, non riveste carattere disciplinare con la conseguenza che nei confronti degli iscritti che, a seguito della formulazione della diffida ad adempiere all’obbligo di comunicazione all’Ordine entro 30 giorni dalla ricezione della stessa, non abbiano comunicato il proprio domicilio digitale, la “sospensione dall’albo” prevista dalla norma sopra citata dovrà essere disposta dal Consiglio dell’Ordine e non dal Consiglio di Disciplina.
Il Ministero ha altresì sottolineato come la sospensione sia ontologicamente diversa dalla sospensione dall’esercizio professionale prevista dall’art. 52, del d.lgs. n. 139/2005 quale una delle possibili sanzioni disciplinari in quanto essa, non ha una durata predeterminate e può essere potenzialmente senza limiti essendo il perdurare della sospensione per omessa comunicazione del domicilio digitale esclusivamente rimessa all’iniziativa dell’interessato.
Quindi non dovendosi la sospensione per omessa comunicazione del domicilio digitale considerare una sanzione disciplinare, il divieto di cancellazione previsto dall’art. 5 del Regolamento per l’esercizio della funzione disciplinare territoriale e quello ricavabile dall’art. 38, d.lgs. 139/2005 per gli iscritti sospesi dall’esercizio della professione non trovano applicazione in quanto il divieto posto dalle suddette
norme riguarda gli iscritti sospesi “disciplinarmente”.
Ne deriva che l’iscritto sospeso per mancata comunicazione del domicilio digitale che presenti istanza di cancellazione può essere cancellato dall’albo.
Ago, 2022
Dal CNDCEC – Sostenibilità, documento sulle opportunità per pmi e professionisti
“Informazioni sulla sostenibilità per le piccole imprese, le opportunità per i professionisti” è il titolo di un documento dell’ International Federation of Accountants (IFAC), tradotto dal Consiglio nazionale dei commercialisti. L’IFAC, organismo di cui il Consiglio nazionale fa parte, ritiene che le informazioni sulla sostenibilità siano già diventate cruciali per piccole e medie imprese e piccoli e medi studi. La pubblicazione illustra alcuni dei vantaggi di cui le PMI potrebbero beneficiare utilizzando le informazioni sulla sostenibilità e evidenzia la gamma di servizi che i professionisti possono fornire, inclusi incarichi di consulenza, di reporting, incarichi per lo svolgimento di procedure concordate (Agreed-Upon Procedures -AUP) e incarichi di assurance. Indica inoltre in che modo i piccoli e medi studi professionali possono creare competenze, conoscenze e adottare le prime misure. Il documento esamina anche
l’impatto che un approccio sostenibile può avere sulla vita delle aziende a partire dalla pianificazione strategica, per arrivare a considerare i riflessi sul risk management e sul “pensiero integrato”, gli aspetti legati all’informativa e alla comunicazione esterna, nonché il rapporto tra l’impresa e il professionista.
Secondo il presidente nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, quello della sostenibilità “è un tema strategico, di cui i commercialisti intendono essere protagonisti nei prossimi anni”.
Proprio a sostenibilità e economia circolare è dedicato un convegno nazionale della categoria, in programma a Bologna il 14 e 15 ottobre. La delega alla materia in seno al Consiglio nazionale è stata affidata al neoconsigliere nazionale ed ex ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti.
L’orientamento verso la sostenibilità, che ha da subito trovato grande riscontro nelle multinazionali e nelle imprese di grandi dimensioni, secondo de Nuccio “deve essere attenzionato anche dalle piccole e medie imprese che, sebbene singolarmente prese non hanno un grande impatto in questo ambito, costituiscono l’ossatura del tessuto economico nazionale ed europeo e, per questo, possono
incidere fortemente con il loro comportamento sulla qualità della vita delle comunità di riferimento. Seppur, quindi, il tema è stato introdotto in Italia con l’implementazione della Direttiva Non Finanziaria (NRFD) con d.lgs n.254 del 30 dicembre 2016, che ha come riferimento le grandi imprese, notevoli sono gli sviluppi applicativi attesi, sia per la pubblicazione della “nuova” Direttiva sul Corporate
Sustainability Reporting Directive (CSRD) che dovrebbe ampliare il perimetro di adozione, sia per la naturale evoluzione della disciplina, che sta seguendo un trend di espansione cha appare irreversibile. In questo contesto – prosegue – la professione contabile può essere un punto di riferimento per la diffusione di best practices che risultano maggiormente adatte a comunicare l’attitudine delle
organizzazioni aziendali a creare valore per le comunità di riferimento nel breve e nel medio-lungo periodo. Il percorso della creazione di specifiche competenze sulla materia è una sfida importante per i commercialisti interessati a dotarsi di una specifica professionalità sul mercato, a cui spetta anche il compito di indicare alle aziende i vantaggi competitivi derivanti da un atteggiamento responsabile
verso la società e l’ambiente”.
Lug, 2022
CNDCEC – razionalizzazione del calendario fiscale
Si è tenuta a Roma presso la sala Andreatta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la riunione di insediamento del Tavolo tecnico tra MEF, Agenzia delle Entrate e Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il Capo di Gabinetto del MEF, Giuseppe Chiné, il Direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, il
Direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, il Vicedirettore, Paolo Savini, e, in rappresentanza del Consiglio Nazionale, il Presidente, Elbano de Nuccio, il Consigliere delegato alla Fiscalità, Salvatore Regalbuto, e il Coordinatore dell’area Fiscalità della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, Pasquale Saggese.
“La riunione – sottolinea de Nuccio – si è svolta in un clima di ampia collaborazione e di fattiva condivisione. In apertura dei lavori il capo di Gabinetto Chiné ha sottolineato l’importanza di un dialogo e di un confronto costante con i Commercialisti sui temi di interesse comune. È emersa, sin da subito, la disponibilità dell’Amministrazione Finanziaria e dell’Agenzia delle Entrate a valutare
costruttivamente le proposte avanzate dal Consiglio Nazionale”.
I temi principali posti all’attenzione riguardano la razionalizzazione del calendario fiscale, la semplificazione degli adempimenti e le riforme del sistema fiscale e della giustizia tributaria. È stata proposta la sospensione dei termini nei mesi di giugno e luglio conseguenti alla notifica di avvisi bonari, richieste documentali e lettere per la compliance. I commercialisti hanno chiesto, in
sostanza, una sorta di “moratoria” estiva che garantirebbe ai contribuenti e ai professionisti che li assistono di concentrare le attenzioni nell’effettuazione degli adempimenti autodichiarativi su cui si fonda il sistema tributario.
La categoria ha inoltre ribadito le proposte emendative al Decreto Semplificazioni, tra cui quella relativa all’esonero dalla conservazione sostitutiva dei registri e libri contabili.
In merito alla riforma della giustizia tributaria, de Nuccio, nel confermare l’assoluta condivisione dell’obiettivo di fondo costituito dall’istituzione di una magistratura professionale e specializzata, con giudici a tempo pieno, ha ribadito l’importanza del coinvolgimento dei commercialisti, quali attori protagonisti, all’interno dell’ordinamento giudiziario tributario.
Quanto alla legge delega di riforma fiscale, il presidente dei commercialisti ha chiesto una diretta partecipazione dei rappresentanti dei commercialisti nell’attuazione della delega. “Essendo coloro che primariamente sono chiamati ad applicare le norme tributarie in via di introduzione – ha affermato – è necessario, infatti, che già in sede di loro predisposizione i commercialisti possano offrire il contributo
di competenza ed esperienza per una migliore e più efficiente scrittura delle nuove regole”.
È stata infine ribadita la centralità del ruolo del commercialista quale presidio di legalità, evidenziando come l’intervento dei professionisti, quali soggetti certificatori, sia indispensabile per garantire che le misure di sostegno all’economia, quali bonus edilizi e altre agevolazioni, raggiungano gli obiettivi prefissati, scoraggiando comportamenti illeciti