“Presso gli Uffici dell’Amministrazione Finanziaria, sono in corso gli opportuni approfondimenti volti a valutare l’eventuale predisposizione di una proposta normativa finalizzata a prorogare i termini per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali”. Con queste parole, pronunciate ieri in Commissione Finanze della Camera in risposta a un’interrogazione parlamentare, la Sottosegretaria al MEF, Lucia Albano, ha sostanzialmente aperto alla possibilità di spostare l’attuale scadenza del 30 settembre per le operazioni agevolate.
Potrebbe, dunque, essere accolta la richiesta avanzata nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale dei commercialisti, che in una lettera inviata al Viceministro Leo, chiedeva di prendere in considerazione l’idea di prorogare la scadenza al 30 novembre. A motivare tale richiesta i tanti adempimenti che hanno caratterizzato i mesi scorsi, sottraendo spazio a operazioni che necessitano di un tempo congruo per la pianificazione, il coordinamento con altri professionisti interessati (geometri, notai, ecc.), la valutazione dell’impatto delle operazioni stesse sulla consistenza patrimoniale delle società, l’eventuale reperimento di fondi a carico dei soci per il pagamento degli oneri fiscali o per finanziare la società e così via.
Il calendario degli adempimenti, peraltro, era già in origine più ristretto rispetto alle precedenti “tornate” dell’agevolazione per quanto riguarda l’imposizione sostitutiva, all’epoca ripartita in due rate delle quali solo la prima da pagare nella stessa annualità in cui dovevano essere redatti gli atti di assegnazione, cessione o trasformazione: la formulazione della L. 197/2022 prevede, infatti, che a fronte degli atti da redigere entro il 30 settembre 2023, la prima rata delle imposte sostitutive, pari al 60% del totale, vada versata entro il medesimo termine, e la seconda, pari al rimanente 40%, entro il 30 novembre 2023.
Con la proroga, almeno stando alla proposta del CNDCEC, verrebbe ridefinito tale calendario, accorpando tutti gli adempimenti, quindi non solo la redazione degli atti ma anche il versamento (a questo punto integrale) delle imposte sostitutive, alla data del 30 novembre.
Secondo il Presidente dei commercialisti, Elbano de Nuccio, le parole della Sottosegretaria Albano rappresentano “un’importante apertura alla quale ci auguriamo possa far seguito una rapida approvazione del provvedimento di proroga dei termini attualmente fissati al 30 settembre”. Avere più tempo a disposizione servirebbe anche per “dipanare alcuni dubbi interpretativi che ancora interessano la materia”, senza peraltro “incidere sui saldi di finanza pubblica, favorendo anzi la riscossione di maggiori imposte sostitutive”.
Dubbi interpretativi di cui ha parlato, in un comunicato stampa diffuso ieri, anche l’Unione giovani, anch’essa schierata a favore della proroga. “Le perplessità – ha sottolineato il Presidente Matteo De Lise – riguardano la possibilità di utilizzare il valore rivalutato o la tassazione sui soci. E, ancora, la riduzione di capitale richiede 90 giorni di attesa, il che significa che si sarebbe dovuto procedere a giugno per rispettare la scadenza del 30 settembre”.
Per questo, secondo l’associazione sindacale, va sollecitato anche un intervento chiarificatore da parte dell’Agenzia delle Entrate. Lo spostamento della scadenza dal 30 settembre al 30 novembre potrebbe tornare utile anche in questo senso, in modo da evitare che ci si ritrovi tra due mesi nella medesima situazione di incertezza, alla quale conseguirebbe, probabilmente, la rinuncia a molte operazioni agevolate.